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    Blog » Attualità » La pietra assassina si è spezzata: spirito maligno a nove code è di nuovo libero

La pietra assassina si è spezzata: spirito maligno a nove code è di nuovo libero

di MikeLeeRose
Categorie:
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  • Curiosità
sessho-seki pietra assassina spezzata

Una grossa pietra, soprannominata “assassina”, che secondo il folklore giapponese conteneva lo spirito di una creatura malvagia, è stata trovata spezzata dopo quasi mille anni rendendola, teoricamente, di nuovo libera.

Si chiama Sessho-seki ed è un grosso sasso vulcanico, in cui secondo la leggenda si era trasformata Tamamo-no-mae.

La storia narra che Tamamo-no-mae fosse una kitsune maligna, creatura dalle sembianze di una volpe con nove code, che durante i millenni assumendo l’aspetto di una donna affascinante, ha soggiogato i sovrani prima in Cina, poi in India, poi di nuovo in Cina ed infine in Giappone, conducendoli a compiere atti malvagi o sconsiderati.

A Kyoto nel dodicesimo secolo era sul punto di far portare a compimento una congiura per uccidere l’imperatore Toba.  Fu però scoperta e fatta scappare a Nasu, prefettura di Tochigi, dove fu poi combattuta e per salvarsi si trasmutò in un masso.

pietra assassina e jizo a nasu
La zona di Nasu con la pietra assassina Sessho-seki e gli innumerevoli Jizo.

Sessho-seki, la pietra assassina simbolo della zona termale di Nasu

Questo masso, il Sessho-seki, si trova a Tochigi, prefettura a circa 100 km a nord di Tokyo.

Tochigi è famosa per il parco di Nikko, che ospita il meraviglioso santuario shintoista Toshogu dedicato alla memoria di Tokugawa Ieyasu.

Verso la parte nord della prefettura troviamo invece la zona di Nasu, conosciuta principalmente per le sue terme sulfuree.
E’ proprio qui che è situata la Sessho-seki.
La leggenda dice che, dopo essercisi trasformata Tamamo-no-mae, dal suo interno iniziarono a spargersi gas velenosi che uccidevano qualsiasi essere vivente si avvicinasse. Questo rese la zona circostante desolata e quasi priva di vita, dandole il nome di “pietra assassina”.

Sempre secondo alcuni dei racconti tramandati, un monaco buddista di nome Genno, fermatosi nel pressi della pietra, venne attaccato da Tamamo-no-mae. Combattendola la respinse e la purificò cacciandola, distruggendo la pietra in più parti. Una parte del masso è però infatti rimasta, lasciando ancora del mistero intorno alla leggenda.

pietra assassina intera

Come si vede una crepa profonda era già presente. Gli esperti dicono che i vari effetti climatici hanno piano piano scavato con il tempo il masso, fino a portarlo alla rottura.

Qualche giorno fa un turista ha infatti immortalato la “pietra assassina” completamente spezzata in due. Su twitter la notizia, per quanto si rifaccia comunque ad una leggenda, ha creato molto scalpore. Non perforza per la “paura” del risveglio di forze negative, ma anche semplicemente per l’impatto dato dalla rottura di un simbolo importante nella cultura giapponese.

Tamamo-no-mae, la kitsune, volpe a nove code, che soggiogava i sovrani

Tamamo-no-mae, rivelando la sua identità di volpe a nove code, viene affrontata da un guerriero in quest’opera di Yashima Gakutei.
The Metropolitan Museum of Art, New York. H. O. Havemeyer Collection

Le kitsune in generale sono delle creature molto importanti nel folklore giapponese. Sono simbolo della fertilità, dell’agricoltura e del riso ed hanno l’aspetto di una volpe (kitsune in giapponese vuol dire volpe). Più sono anziane e potenti più code possiedono.

I vari racconti le rappresentano come capaci di cambiare forma, spesso assumendo quella di una donna affascinante. Possono essere sia benevole che malvagie. E Tamamo-no-mae è stata una kitsune malvagia e potente.

La sua storia è stata tramandata in varie forme, tra cui ad esempio spettacoli di teatro Kabuki o teatro No, opere di ukiyo-e, libri e film.

Prima dell’arrivo in Giappone, gli inganni perpetuati in Cina ed India

tamamo-no-mae lady kayo
Tamamo-no-mae nella forma di Lady Kayo

Tamamo-no-mae era solita prendere la forma di una donna affascinante per poter manovrare a proprio piacimento i sovrani e indurli a compiere azioni malvagie.

La prima apparizione la fa nel 1000 a.c. in Cina. Prese le sembianze di Daji, la consorte preferita del Re Zhou. Lo soggiogò e lo spinse a governare malamente il suo popolo con il terrore, portando però la sua dinastia, la Shang, alla rovina ed alla fine.

Scappando dalla Cina la kitsune maligna si spostò poi nell’antica India, diventando Lady Kayō. Sempre sfruttando la sua bellezza ed intelligenza (di cui sono provviste le kitsune) manovrò il principe Hanzoku e lo portò ad esercitare terribili azioni violente, tra cui la decapitazione di un migliaio di uomini. Fu scoperta e sconfitta anche questa volta.

Tornò in Cina e nel 780 a.c. prese di mira il Re You della dinastia Zhou. Fu fatta poi scappare di nuovo.

tamamo-no-mae

L’arrivo in Giappone della kitsune e la trasformazione nella pietra assassina

Scelse quindi come sua prossima meta il Giappone. All’inizio del dodicesimo secolo, sotto il nome di Tamamo-no-mae, divenne la cortigiana preferita dell’imperatore Toba.
Lo fece innamorare e lo portò alla malattia, ma fu smascherata dal divinatore Abe Yasunari, che le impedì di portare a termine il suo piano per la rovina della nazione.

La kitsune malefica scappò, ma venne poi scoperto che si stava rifugiando a Nasu. L’imperatore organizzò una spedizione per combatterla che la sconfisse; Tamamo-no-mae quindi si trasmutò in un masso.

pietra assassina spezzata

La pietra che oggi è chiamata appunto Sessho-seki, “pietra assassina”, è stata trovata spezzata qualche giorno fa.

Le leggende spesso sono metafore, racconti romanzati per trasmettere un messaggio. La storia dietro a questo masso non è nemmeno molto chiara.
La notizia ha però colpito molti giapponesi.
Probabilmente perchè attualmente l’umanità sta passando un periodo tragico sotto vari aspetti. Che sia collegato?


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  • folklore
  • kitsune
  • yokai

MikeLeeRose

Vivo a Tokyo da 10 anni e sono appassionato di tutta la cultura giapponese, dalla cucina, alla musica, ai manga e anime, al folklore. Mia moglie è giapponese ed abbiamo una figlia. Ho studiato tantissimo la lingua (certificato N1), ho lavorato per anni come sommelier e nel contempo sono sempre stato un appassionato di informatica. Dalla fine del 2020 la mia vita è cambiata ed ho iniziato un'avventura come content creator. Ho fondato e gestisco questo sito. Ciao!

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Domande Frequenti su Cultura Giapponese

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Dove conservare il mirin?

risposta di GiappoGourmet

Il mirin deve essere conservato in un luogo fresco, non a diretto contatto con la luce ed a temperatura ambiente.

Non bisogna tenerlo in frigo o si provocherebbe la cristallizzazione degli zuccheri.
Dopo l’apertura va consumato di norma entro 90 giorni.

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b

Quanto costa un onigiri?

risposta di GiappoGourmet

Un onigiri generalmente costa tra i 100 e i 150 yen, un po’ piú di un euro.

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b

E’ vero che i giapponesi non mangiano il coniglio?

risposta di GiappoGourmet

I conigli sono considerati alla pari di un cane e di un gatto, ossia un animale da compagnia. Un giapponese non lo mangerebbe mai.

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b

Che caffè si beve in Giappone?

risposta di GiappoGourmet

Si beve il caffè, ma nella versione all’americana. Viene venduto dappertutto, sia nei ristoranti che nei supermercati o combini in lattine, sia freddo che caldo, mischiato con latte o no.

Il cosiddetto espresso, ossia il classico caffè all’italiana in tazzina, è servito nei ristoranti italiani, nei vari cafè ed in altri numerosi altri luoghi. Purtroppo però non è quasi mai come lo intendiamo noi ed i locali che lo servono veramente all’italiana sono pochi.

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Perché i giapponesi mangiano il riso in bianco?

risposta di GiappoGourmet

Il riso è la principale fonte di carboidrati nei pasti tradizionali.

Quando è consumato in bianco non deve essere considerato come un piatto a sé stante, ma come un elemento complementare a tutti gli altri piatti che si hanno sulla tavola, alternandosi, ad esempio, ad un boccone di pesce ed un sorso di zuppa di miso.

Il suo scopo potrebbe essere, un po’ alla buona, paragonato a quello del pane nel pasto all’italiana. Il riso, però, assume un ruolo molto più importante, indispensabile, a differenza del pane di cui si potrebbe anche spesso fare a meno dal momento che i carboidrati li assumiamo solitamente dalla pasta.

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b

Qual’è la qualità dei ristoranti italiani in Giappone?

risposta di GiappoGourmet

La cucina italiana è amatissima dai giapponesi, e tra quelle straniere è quella più consumata, circa allo stesso livello di quella cinese.

Di conseguenza di ristoranti che servono cucina italiana ce ne sono a migliaia. La qualità media è molto buona, e come non mancano però i locali di scarso livello, ne esistono numerosi di sorprendente qualità.

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I giapponesi mangiano gli insetti?

risposta di GiappoGourmet

La quasi totalità dei giapponesi non mangia gli insetti.

C’è da dire che però esistono delle eccezioni che appartengono ad antiche tradizioni culinarie in zone specifiche del paese (chinmi).
Un particolare tipo di cavalletta chiamata inago cucinata secondo una ricetta specifica diventa una rara specialità locale chiamata inago-no-tsukudani.
Anche le larve delle api, chiamate hachi-no-ko, sono un’altra rara specialità giapponese.

Sono solo delle eccezioni, paragonabili ad esempio al celebre formaggio sardo Casu frazigu, colonizzato dalle larve della mosca casearia.

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b

I giapponesi mangiano sushi tutti i giorni?

risposta di GiappoGourmet

Nonostante il sushi sia il piatto simbolo ed il più famoso, in Giappone non è consumato così tanto come si potrebbe immaginare.

In media viene mangiato non più di qualche volta al mese.


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b

Che riso usare quando si cucina giapponese?

risposta di GiappoGourmet

Se non si ha la possibilità di acquistare del riso giapponese, tra le varietà disponibili in Italia una consigliata è il riso Originario.
Questo perché è importanti che i chicchi siano piccoli e con un’alta quantità di amido/collosità.

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Che noodles si usano per la yakisoba?

risposta di GiappoGourmet

Per la yakisoba non si usa ne’ la soba, ne’ gli udon. Si usano i men, quelli stile cinese, come per il ramen (ossia preparati con kansui).

La differenza tra i men/noodles del ramen e quelli della yakisoba è che solitamente per la yakisoba si usano quelli precotti (al vapore), mentre per il ramen si usano quelli freschi.
A seconda della marca inoltre ci può essere anche una differenza a livello di proporzioni di farina.

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